…un settembre di riflessione

Bentornati dalle ferie per chi le ha fatte, bentrovati per chi non ha potuto!

Dopo molto silenzio voglio dire la mia. Dopo questo caldo (!) agosto è necessario un settembre di riflessione.

Il Governo “#giallorosso” non mi piace e non è per la colorazione calcistica dello stesso, ma perché ritengo che non abbia alcun tipo di respiro politico.

Non mi piace questo governo, così come non mi piaceva il Governo “#gialloverde”.

Se il tentativo è quello di costituzionalizzare i #grillini forse ha una sua utilità, se per il #PD l’obiettivo è quello di succhiare a sinistra il #M5stelle come la #Lega lo ha fatto a destra è una decisione tattica, ma la politica è totalmente assente o è celata dietro una finzione.

Sono i governi dettati da tempi di transizione, ma certamente non sono i governi delle soluzioni e della politica e pertanto non sono Governi che amo.

L’unico dato che ritengo positivo è la parlamentarizzazione della crisi così come prescritto dalla Costituzione, fortemente voluta da #Conte. Su quest’ultimo sospendo il giudizio: mi piacciono la mitezza e la mediazione di cui è campione (le uniche che non portando alla contrapposizione permettono di fare passi avanti!), ma non ci sono uomini per tutte le stagioni e non si può essere i Premier ugualmente di un governo spiccatamente di sinistra e di un governo spiccatamente di Destra.

Non sono d’accordo con coloro che auspicavano le urne, poiché si è votato solo un anno fa e perché siamo una democrazia rappresentativa in cui votiamo Parlamentari per fare quello che non possiamo e dobbiamo fare noi, ma avrei optato per un governo istituzionale, del Presidente che traghettasse il Paese, consolidasse alcune questioni e costruisse una riforma della legge elettorale adeguata per poi portare al voto entro due anni.

La soluzione adottata non mi piace e forse non è utile per nessuno… certamente non per il riformismo di cui l’Italia ha tanto bisogno.

Per il resto #Salvini e #Zingaretti che inizialmente si erano accordati per andare al voto hanno mostrato la fallacia della loro presunta capacità politica… e forse questa è l’unica nota di colore che mi produce allegrezza.

#italiaviva

Inneggiare al cambiamento, all’idea di una società e di una politica nuove serve a poco se manca il coraggio di intraprendere fino in fondo le azioni necessarie a realizzare queste idee. Sartre diceva che noi siamo quello che facciamo. Sono le nostre azioni che ci definiscono, stare a discutere su ciò che ci piacerebbe essere serve a poco: la gente ci giudicherà per quello che abbiamo fatto. E di quello porteremo la responsabilità.

Fin dal lontano 2009 (scioglimento dell’ultima amministrazione di centro sinistra al governo della Città – #GiuntaLippiello) uscii dal #PD perché decisi che per quanto mi riguardava non volevo portare la responsabilità delle scelte che stava facendo questo partito che in larga parte non condividevo e sulle quali non avevo avuto la possibilità di incidere in alcun modo.

Da allora non entrai mai più in un partito e iniziai un percorso civico faticoso, intenso, a tratti difficile, ma che mi/ci ha dato tanta soddisfazione; da qualche anno comincia a dare i suoi frutti e ritengo sia l’unica concreta, credibile e competente opportunità per il futuro della mia/nostra #GuidoniaMontecelio.

L’Italia per molti aspetti non sta meglio. La risposta per il Paese non può venire dal populismo di destra, che è uno dei maggiori pericoli per le nostre società, in special modo nelle sue componenti xenofobe; né da una sinistra socialdemocratica, un’esperienza che ha un valore storico, ormai esaurito.

Senza la capacità della politica di guidare, mediare, unire, non saranno sufficienti l’impegno, gli sforzi, i sacrifici degli italiani che intraprendono, difendono la dignità del loro lavoro, tengono duro. Rispetto a queste essenziali priorità il PD è storicamente e politicamente inadeguato così come, in conseguenza della legge elettorale proporzionale è esaurita la necessità di una vocazione maggioritaria che annichilisce le peculiarità… e, mi si permetta, le idee.

Considero da troppo tempo il PD un fenomeno da baraccone, una sorta di uomo con 4 gambe o con tre braccia da esibire al circo come si faceva fino a cinquant’anni fa per non salutare con giubilo  e sollievo la nascita di #italiaviva.

Occorreva da anni costruire una nuova offerta politica: c’è un largo spazio di opinione insoddisfatta e di potenziali consensi per chi sappia rappresentare in modo credibile l’interesse generale e organizzare le nuove opportunità del futuro.
A questa larga parte dell’Italia va proposto un serio progetto politico democratico, liberale, popolare, di cambiamento e buongoverno inclusivo e non governato da correnti, da clientele, da ras locali e dai loro sciocchi inservienti.

Il Pd tornerà a rassicurare i militanti della sinistra e si troverà chiuso a ogni prospettiva di credibile alternativa alla destra.

Per tutto questo nasce #italiaviva e sono grato a #Renzi che si è preso una quota di rischio insieme a quanti lo hanno seguito per convincimento e con determinazione.
E’ il profilo democratico, liberale, riformatore che si potrà far vivere con molta maggiore libertà in una nuova iniziativa.

Il modello elettorale più razionale al livello nazionale è quello tedesco e lo dico da tantissimi anni, che porterebbe al massimo 5, 6 partiti in Parlamento. A quel punto le alleanze si potranno determinare solo tra chi ha cultura e capacità di governo.

Plaudo alla nascita di #italiaviva è culturalmente innovativa e a mio avviso davvero competitiva. Sono convinto che possa divenire la casa per molti moderati e riformisti e ad oggi riceverebbe il mio voto di cittadino a livello nazionale oltre che la mia simpatia.

#GuidoniaDomani ed il #Polocivico sono e continueranno ad essere la mia/nostra casa sul territorio: la casa attraverso la quale vinceremo le elezioni amministrative appena la fallimentare esperienza del Movimento 5stelle alla guida della Città si sarà esaurita. Ho sempre affermato che l’unico serio antidoto ai grillini è farli governare, solo così si denunciano i mali e le insufficienze della demagogia e del populismo e si consente ai concittadini di valutare le conseguenze di questo approccio alla realtà, che è sempre più complessa.

Anche Guidonia Montecelio, purtroppo, aveva bisogno di questa esperienza per maturarne gli anticorpi necessari.

Guidonia domani ha da poco effettuato il suo congresso che ha sancito la piattaforma politica di riferimento e la strategia futura oltre che gli organi. Il Polo Civico è nato solo due anni fa e sia in Consiglio comunale, sia in Città ha dimostrato, in questi due anni, di essere l’unica credibile e compatta alternativa, ma soprattutto l’unica prospettiva di buon governo all’orizzonte.

Tuttavia non posso non evidenziare che il mio/nostro percorso civico non è incompatibile con quello renziano poiché nelle indicazioni iniziali, è la dirigenza nazionale ad auspicare questo approccio invitando i propri quadri a candidarsi nelle civiche sui territori.

Come Guidonia domani avvieremo già avviato interlocuzioni approfondite con i comitati civici “Ritorno al Futuro” presenti sul nostro territorio, strumento attraverso i quali questo nuovo partito declinerà la propria presenza sui territori. Sono convinto che sia un lavoro da fare.

Ne parleremo nel Coordinamento del Polo Civico e rifletteremo approfonditamente.

Per il resto… Avanti così!

In questi ultimi anni nei nostri territori, ma ritengo sia un fenomeno piuttosto diffuso in tutta Italia, abbiamo assistito alla nascita ed alla crescita di progetti civici più o meno fortunati, più o meno credibili anche in Comuni di dimensioni significative; prima non accadeva!

Ritengo che un nuovo soggetto politico dovrebbe approcciare al civismo con piglio diverso e, come dire, con la necessaria “empatia”: non sono nemici e spesso hanno un orizzonte temporale non eterno.

Ciò detto penso che un soggetto politrico che sia innovativo possa porsi sia come federatore delle realtà civiche sia, forse ancora meglio, ricomprenderne alcune ed affiliarle.

Dal punto di vista pratico e relativamente alle elezioni amministrative il nuovo/eventuale soggetto potrebbe ragionare su due opzioni: 

  1. presentare le sue liste;
  2. aderire ad un progetto civico locale, sostenerlo e congelare il proprio simbolo.

Questa strategia ha diversi vantaggi politico elettorali.

Ne evidenzio alcuni:

– il nuovo soggetto sarebbe letto in molti territori come inclusivo ed innovativo;

– per alcune valide classi dirigenti civiche il nuovo soggetto potrebbe così apparire come lo sbocco naturale;

– si accrescerebbe notevolmente l’appeal elettorale sui territori.

– si catalizzerebbe una classe di amministratori spesso validi e interessanti;

– non si vanificherebbe un lavoro fatto da molti e di cui tanti vanno orgogliosi.

I progetti politici civici locali spesso sono stati frutto di una costruzione lunga, durata anni. Abbandonarla localmente per rinchiudersi in un “partito” potrebbe per molti risultare difficile, impegnativo e tatticamente sbagliato.

Nel collegio dove viviamo e che racchiude almeno 250.000 abitanti molti comuni sono amministrati da realtà civiche, in alcuni casi perché piccoli comuni, ma in altri dietro il civismo si nasconde il tentativo di molti di “rottamare” le classi dirigenti dei partiti di provenienza incapaci di rinnovamento e di prospettiva e generare “un buon governo” per le comunità locali senza condizionamenti sovracomunali.

Questa è la strada, a mio avviso e sono certo che la natura del nostro Polo Civico saprà adattarsi alla realtà e contribuire a plasmarla.

Sul tema qui trovate il pezzo della Petrini su Dentro Magazine.

#GuidoniaMontecelio

Nulla di nuovo sotto il sole. Amministrazione pessima ed inadeguata, città abbandonata, opposizione (anche la nostra!) in difficoltà a causa della assoluta mancanza di iniziative della maggioranza a cui opporsi.

Qualche iniziativa spontanea nei quartieri, testimonianza che la Città è viva e prova a reagire. Ne sono un esempio l’ottimo lavoro della rinnovata #Proloco #Guidonia, la bella riuscita dell’iniziativa voluta dall’associazione #Ricrea e #Associazionecommercianti a #Villalba, le buone iniziativa di pulizia e decoro urbano avviate dai cittadini di #marcosimone, l’ottima iniziativa organizzata dal #ComitatoEventiinsiemePerVillanova a #Villanova.

Per il resto purtroppo la Città, che reagisce, si sta abituando all’andazzo, ad avere un Comune sordo e cieco, inefficiente ed insufficiente e forse ci stiamo abituando ad essere indignati.

Della scarsa prontezza dei nostri amministratori sono testimonianza tantissime cose che ci riaccolgono al ritorno dalle ferie:

  • degrado urbano;
  • erba incolta sui marciapiedi ed a lato delle strade;
  • città sporca e discariche non bonificate lungo le strade;
  • delegazioni ancora chiuse (#Colleverde/Montecelio/Villanova);
  • vicenda pasto da casa;
  • vicenda scuolabus;
  • vicenda manutenzione plessi scolastici;
  • vicenda faldoni scomparsi (qui l’articolo de “Il Tiburno”);
  • controllo del territorio inesistente;
  • procedure amministrative sbagliate;
  • servizi sociali allo sbando;

Ragionando ieri con un amico davanti ad una pinsa… mi sollecitava fraternamente ad un rilancio dell’attività di opposizione non solo in palzzo Guidoni, ma in Città, forse ha ragione…!

Vogliamo riiniziare a partire dalla “Seconda festa del Domani” che la mia/nostra lista civica sta organizzando a Collefiorito dall’11 al 13 ottobre 2019 su cui presto vi darò particolari e programma.

Un piccolo inciso. Il Consiglio comunale bene ha fatto ad intitolare la piscina pubblica di colleverde a #GigiMarini. Una comunità ed un’identità si costruiscono anche intorno alla memoria di chi ha amato e si è speso per il posto in cui è nato: questo era Gigi!

Vi lascio, in chiusura, con un ottimo pezzo… poiché, finalmente questa estate è uscito, dopo 13 anni, il nuovo album dei TOOL, una bella avventura!

Buona ascolto!

Ad maiora… e non perdete il nuovo di Tarantino!

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