Myammar

Oggi metto una maglia rossa come in molti stanno facendo in Italia per dimostrare solidarietà e per sostenere chiunque nel Myammar ex Birmania si batte e lotta per l’affermazione della Democrazia, prima fra tutte Aung San Suu Kyi e il suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, che nel 1990 hanno ottenuto l’82 per cento dei seggi alle elezioni (392 seggi su 485). I generali al potere si rifiutano di rispettare la volontà della nazione e continuano a governare la Birmania con repressioni e violenze. Da allora, Aung San Suu Kyi e i militanti della sua Ldn (costretti all’esilio) non hanno smesso di lottare, né di essere repressi e perseguitati dalla dittatura. Lei per prima è da anni in galera.

A tutt’oggi nel paese del Sud Est asiatico ci sono circa 1500 prigionieri politici e più bambini soldato di qualsiasi altro paese sulla terra, la spesa sanitaria è la più bassa al mondo e gli stupri sono usati come arma di guerra. In Birmania inoltre i lavori forzati vengono usati sistematicamente e l’organizzazione internazionale del lavoro (Oil) li ha più volte denunciati come «un crimine contro l’umanità».

I fatti di questi giorni rappresentano solo un escalation del terrore e nulla più rispetto ad una normalità di guerra e di sistematico misconoscimento dei diritti umani e della forza delle idee.

Era pù o meno quello che rapprentavano anche gli U2 con questa Walk on

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