Trasferire fuori città 5 campi rom

Come molti di voi sanno, da tempo (era ancora Sindaco Veltroni) si parla e si discute dello spostamento di alcuni campi rom nell’area metropolitana, quasi per dislocare la problematica “disagio sociale” ai margini della città e renderla così “meno indigesta e fastidiosa”.

Questa ipotesi investe anche il nostro territorio o, meglio, quello del V Municipio del Comune di Roma, ma a ridosso del nostro territorio e, nello specifico, in località Settecamini.

A queste notizie, anche nel nostro Comune, da subito, si sollevò un’ondata di protesta e le reazioni piccate della gente e degli amministratori.

A distanza di qualche mese, riemerge questa ipotesi, ma è notizia di oggi stesso (cfr. Corriere della sera), che il Prefetto e il Sindaco Alemanno potrebbero dislocare, entro fine Gennaio, un campo per circa 500/1000 rom a Settecamini.

Voglio fare su questo “tema sensibile” un ragionamento pacato.

Ritengo che, in linea di principio, non sbaglia chi afferma che ogni territorio deve fare la sua parte. Mi sembra un concetto di sussidiarietà orizzontale rilevante e logico. Tuttavia penso che un campo rom a confine con i Comuni di prima fascia sia, dal punto di vista logico (…e non di pancia!), un errore palese .

Mi spiego meglio. Le città di prima fascia (come Guidonia), e con esse i territori dell’estrema periferia, pagano di per sé già un diffuso disagio sociale più delle aree centrali. Dietro al disagio sociale, infatti, spesso c’è o comunque allo stesso si accompagna la povertà o, più genericamente le difficoltà economiche. Non a caso (il nostro esempio è emblematico) da Roma ci si trasferisce a Guidonia perché le abitazioni costano ” un po’” di meno e, quindi, la nostra Città accoglie strati sociali composti da giovani coppie, single, poveri, disagiati con tutte le difficoltà in termini di servizi che questo comporta. Questa emigrazione sui nostri territori di Romani, peggiora, poi, la questione, già compromessa, della viabilità. Tutte persone, queste, infatti, che lavorano a Roma, che ivi hanno i parenti, gli interessi, gli amici, in sostanza che lì conducono la propria esistenza, che non sentono Guidonia la loro Città e neanche la vivono…”piuttosto la solo dormono”.

Il campo rom a Settecamini può solo aggravare queste problematiche e non è questa posizione un tentativo di nobilitare un bieco razzismo di pancia e un ragionamento superficiale, ma solleva un generale problema connesso all’area metropolitana, che interpella istituzioni e politica.

Sarebbe stato bello se Regione e Provincia avessero tentato di dicutere intorno ad eventuali misure speciali sui comuni di I fascia ed è per questa ragione che scriverò personalmente ad Alemanno e Zingaretti, spiegando queste semplici tesi e contestando questa inaccettabile ipotesi.

Ad maiora

 

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