Bersani segretario del Pd

Dopo molto tempo, torno a scrivere di vicende del Pd. Il tempo è stato necessario per metabolizzare le note vicende amministrative e per capire, rectius provare a capire, che cosa stesse accadendo al centro sinistra italiano e più in particolare al Partito Democratico.
Come molti di voi. assidui lettori di questo blog, anch’ io ho entusiasticamente aderito un anno fa al PD, ritenendo non solo che fosse l’unica novità della politica italiana, ma che fosse veramente la realizzazione di un sogno. Un sogno da me coltivato fin da bambino e cioè quello di vedere le culture riformiste in Italia, le tradizioni politico culturali, che avevano scritto la Costituzione finalmente insieme nella costruzione di una nuova italia e nel superamento delle categorie politiche del secolo scorso.
Purtroppo mi sbagliavo, come molti dei sinceri assertori di questa idea e come molti dei cittadini italiani, che votarono nel 2008 il PD e che, nel più dei casi, non hanno rinnovato il loro sostegno nel 2009. Quasi 4 milioni di persone senza che nessuno dica nulla o faccia per lo meno finta di accorgersene.
Come si è risposto a questa “disaffezione progettuale”? Con un lunghissimo, grottesco ed insieme inquietante congresso del PD, gestito con due votazioni e un regolamento farraginoso e complicatissimo, che addirittura non permette nel Lazio di capire chi è il nuovo Segretario regionale (stante poi la triste vicenda Marrazzo). Insomma un PD assente sempre e concentrato nella risoluzione dei problemi interni.
Ritengo che l’elezione di BERSANI non risolverà i correntismi, le dispute, i complotti e le liti (è notizia di queste ore la costruzione organica da parte di Franceschini e company di una corrente, per così dire, “istituzionale”).
Parimenti sono dell’avviso che l’elezione, la formazione e la costruzione della mozione Bersani sia il fallimento e il tradimento certificato dell’idea iniziale su cui era nato il nuovo partito.Sono certo che l’emoraggia di voti non sarà sanata e sempre più vi è l’esigenza, sul fronte progressista, di una forza con capacità espansiva, al centro e per il centro.
E’ un tornare indietro? Ritengo di si, ma è un ritorno necessitato e conseguenza di errori e mancanze di una classe dirigente inadeguata e conflittuale.
Speriamo in buone nuove… a breve!!!

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