E’ veramente singolare come si possa coniugare l’apparenza con la realtà: fior di quattrini (nostri, dei contribuenti) sono costati gli schermi collocati in varie sedi comunali con il risultato che non servono allo scopo per cui sono stati pensati. Novantamila euro, con i tempi che corrono, non sono pochi! E per che cosa? Perché qualcuno vuole apparire ad ogni costo e in ogni circostanza, con determine varie e manifesti vistosi, quasi specchietto per le allodole, con il pretesto della nobile causa della cultura. Attenti, dimenticavo, vi è un costo aggiuntivo per i televisori fantasma: il Comune, cioè noi, paga il canone alla RAI anche in assenza di servizi per il cittadino utente. E’ il massimo!
L’ultima trovata dell’Assessorato alla cultura, pubblicata sui giornali a pagina intera a colori, ovviamente con foto in evidenza, è l’ennesimo tentativo di valorizzare il parco dell’inviolata in vista dell’istituzione di un polo culturale, certamente auspicabile, ma se tale iniziativa dovesse concludersi come tante altre, non ultima quella degli schermi fantasma, saremmo veramente alla frutta . Se ciò dovesse accadere dovremmo convicerci che quanto propone l’Assessorato alla Cultura è da considerarsi “tutto fumo e niente arrosto”.
Ad maiora.