SAN PAGANINO E IL POVERO AFFAMATO.

La riscossione di tasse da pagare in via ordinaria,  come Tarsu e affini, di cui potrebbe occuparsi direttamente il Comune,  viene spesso affidata a terzi , con evidente aggravio per i contribuenti.

E’, questa, una pratica che, specialmente in tempo di crisi, fa scandalo  e produce nel cittadino un senso di ribellione, che giustifica la sua disaffezione ed estraneità alla politica.

Ora anche l’IMU.

Il Comune già da subito  spenderà 25000 euro per una consulenza conferita ad un professionista per fare cosa?

… per stilare un regolamento per la riscossione dell’IMU. Una vera, indicibile vergogna!

Alla faccia della riduzione della spesa pubblica! Gli amministratori di Guidonia Montecelio forse pensano di  vivere non in Italia, ma nel paese di Bengodi o della Cuccagna. Ma ci si rende conto che molti nostri concittadini  non sanno come campare?

Riporto versi di una poesia in romanesco, che mi sembra la metafora esatta del rapporto tra spreconi e poveri.  Mi piacerebbe che la conclusione della storia inducesse qualche amministratore a prendere coscienza della realtà.

Peppe (Il povero cittadino affamato)
 
“…da quanno er capo m’ha cacciato
me magno pe’ di’ molto, du cipolle
de quelle che mi madre m’ha comprato;
e ner camino nun se sente bolle
 

perché nun c’è più legna sufficiente
pe’ riscallà o coce a ‘sta famija
du’ pizze ar peperone o pollo ar dente”.[…]
 
“Lo so che tu nun piagni: nun t’emporta
si tireno la ginghia l’artri er giorno”.[…]
 
“Tu, dopo ch’hai magnato come ‘n bove,
te fai le meravije si ‘n fratello,
ch’er giorno de magnà fa solo prove,
se scaja contro te cor manganello.
 
La voi capì che, quanno nun se magna,
nun se raggiona più come ‘n cristiano
e che tutta ‘sta vitaccia è ‘na gran lagna
si nun c’avemo er pane cotidiano?”-
 
Cesare (ipotetico amministratore)
 
“Me devi da scusà, nun ce pensavo
ch’ar monno ce potesse sta quarcuno
che,  mentre tutti i giorni io magnavo,
moriva lentamente de diggiuno”.

 

 Ad maiora!

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