Museo al San Michele…!

Pubblico, oggi, la lettera che il Dott. Moscetti, uno degli uomini più impegnati nella valorizzazione culturale del nostro territorio, ha scritto al Sindaco Filippo Lippiello con riferimento alla necessità di realizzazione di una sede museale nel nostro Comune. Ho intenzione di sostenere formalmente in consiglio comunale questa istanza e, pertanto, ho necessità di far conoscere la tematica il più possibile.

Al dott. Filippo LIPPIELLO
Sindaco di Guidonia Montecelio

NOSTOI. Il ritorno a casa

Gentile Sindaco,

l’anno 2007 appena concluso è stato per Guidonia quello in cui dovevamo e volevamo innamorarci del futuro, per “raggiungere obiettivi con capacità e coraggio” e “proiettarci verso lo sviluppo, la crescita, il successo del nostro territorio e della sua gente…”

Affinché questo innamoramento non divenga ancora una volta, per i cittadini di Guidonia, persuasione della vanità delle nostre illusioni in un avvenire migliore per il nostro territorio, suggerirei per l’anno appena iniziato di “innamorarci del passato per sperare nel futuro”.

Nostoi sono per i greci i viaggi per tornare a casa, intesi anche come recupero delle origini e delle radici ovvero come tentativo di rivisitare e riconquistare valori prima ripudiati.

In questo senso non posso che plaudire al mirabile progetto per ridare vivibilità alla civica piazza di Guidonia da Te commissionato a un maestro dell’architettura come Portoghesi.

Ma non basta, è giunto il momento di valorizzare gli straordinari giacimenti culturale offerti dal nostro territorio

Nostoi. Capolavori ritrovati è anche il titolo di una mostra, in corso al Palazzo del Quirinale a Roma con straordinario successo di pubblico, di cui ha parlato anche il Presidente Napolitano nel suo messaggio di fine d’anno agli italiani.

Ha detto infatti il Capo dello Stato: “Dovunque mi sia recato in visita quest’anno in Europa e fuori d’Europa ho constatato quanto grande sia la forza di attrazione del nostro patrimonio storico-artistico e culturale, antico e moderno. Un patrimonio che parte da lontano, come ci dice in questo momento la straordinaria mostra delle opere illegalmente sottratte e ora recuperate all’Italia, grazie ad un esemplare sforzo congiunto delle istituzioni e dei corpi dello Stato. È una mostra ospitata al Quirinale…”

Come icona di questa mostra celebrata dal Presidente della Repubblica è stata scelta una statua marmorea di straordinaria fattura raffigurante Vibia Sabina, moglie dell’imperatore Adriano, illegalmente sottratta al nostro paese e finita al Museum of Fine Arts di Boston.

Questo capolavoro di cui il ministro Rutelli non fa che celebrare la bellezza ad ogni mostra da lui inaugurata, ha solleticato la mia professionale curiosità riguardo al luogo del ritrovamento. Infatti nel catalogo della mostra Vibia Sabina. Da augusta a Diva, svoltasi a Villa Adriana, era indicata come provenienza della statua la stessa Villa Adriana. Successivamente nei discorsi ufficiali si è parlato di una generica provenienza “dal territorio tiburtino”, e infine nel catalogo della mostra in corso al Quirinale la provenienza non è più indicata.

La mie ricerche sulla misteriosa ma non troppo provenienza della statua sono state ripagate da una straordinaria scoperta. Un articolo del settimanale LEFT. Avvenimenti, n. 47 del 1 dicembre 2006 dal titolo Un popolo di tombaroli, dedica la copertina e riporta un’intervista di una vecchia conoscenza, quel Pietro Casasanta definito Archeologo & tombarolo (sic!), divenuto tristemente famoso per aver trafugato illegalmente all’Inviolata di Guidonia, nel ’92, l’ormai celeberrimo gruppo scultoreo della Triade Capitolina.

Nella lunga intervista rilasciata alla giornalista Daniela Preziosi tra le altre cose (pag.12-13) Casasanta afferma:”Ho visto il Ministro Rutelli in TV, tronfio e orgoglioso che parlava della Vibia Sabina, una statua di due metri che ho trovato nel ’70 alla tenuta dell’Inviolata, vicino Tivoli (sic!)…..Ora il museo di Boston ha deciso di rimandarla in Italia….

D.:Come è arrivata a Boston la Vibia Sabina?

R.: E che ne so? Io l’ho venduta ad un mercante…

D.: Com’è arrivato alla Vibia Sabina

R.: L’ho trovata nel ’70……….Sono finito all’inviolata e ho scoperto che era un giacimento archeologico incredibile….

Mi fermo qui, se vuoi, potrai leggere l’interessante e istruttivo articolo che allego alla presente.

Nell’intervista emerge innanzitutto in quanta poca considerazione viene tenuto il nostro Comune, che infatti non viene neppure nominato sia dall’intervistatore che dall’intervistato. L’Inviolata si trova vicino Tivoli….

Caro Sindaco, come ricorderai, narra la leggenda che Romolo, dopo aver fondato Roma e raccolto sul Campidoglio abitatori per la nuova città, si accorse che mancavano le donne: perciò durante le feste di Censo, a cui erano accorsi con le mogli e le figlie gli abitanti delle città vicine, ad un segnale convenuto i Romani rapirono le fanciulle (Ratto delle Sabine).

Oggi a distanza di secoli la storia si ripete. Dopo la Triade rapita dai Prenestini, Guidonia assisterà imbelle al Ratto di Sabina (Vibia)? O forse in un sussulto di orgoglio il Sindaco di Guidonia farà finalmente sentire la sua voce a Roma (Padrona) e Tivoli (Superba) e l’esigenza di una equa distribuzione delle risorse culturali all’interno dell’area metropolitana che deve finire di essere considerata, particolarmente nel caso di Guidonia, solo come un territorio dove localizzare servizi e infrastrutture sgradite altrove.

I Nostoi (ritorni) delle due eccezionali opere scultoree della Triade e di Vibia Sabina, che legittimamente appartengono a Guidonia e ai suoi cittadini, insieme alla valorizzazione del Parco fantasma dell’inviolata, non possono continuare ad essere abusati slogans elettorali per politici in cerca di visibilità

L’amministrazione comunale con in testa il Sindaco e l’intero Consiglio hanno il dovere morale di fare tutto il necessario per ottenere dal Ministero dei Beni culturali il ritorno a casa di questi capolavori.

Per raggiungere questo obiettivo è in primis necessario – come insegnano le vicende e gli esempi dei bronzi dorati di Cartoceto di Pergola e del Satiro danzante di Mazara del Vallo – creare finalmente nel nostro comune una struttura museale atta ad ospitare degnamente reperti tanto importanti ovvero restituire finalmente il Chiostro del S. Michele a Montecelio, dopo anni di colpevole abbandono e uso improprio, a quella destinazione culturale per la quale furono a suo tempo erogati i fondi per il suo restauro. Con il trasferimento dell’Antiquarium comunale al S. Michele Guidonia Montecelio avrà uno dei musei più belli della provincia di Roma e potrà degnamente ospitare gli eccezionali reperti restituiti dal suo territorio.

E non mi si venga a dire che nel Bilancio Comunale non possono essere reperite le poche decine di migliaia di euro sufficienti allo scopo !.

Con l’inaugurazione della rinnovata Piazza civica, l’inaugurazione del nuovo Antiquarium, il rilancio del Parco dell’Inviolata, con conseguente chiusura della discarica – la cui ubicazione è stata la più scellerata scelta di tutta la storia della classe politica di Guidonia – la nostra città potrà veramente definirsi “città degli eventi” e della cultura.

Con capacità e scelte coraggiose ogni obiettivo può essere raggiunto, per continuare ad innamorarci del futuro…

Tanto ti dovevo

Con stima,

Eugenio Moscetti

Guidonia 02 gennaio 2008

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