Parentopoli

Ho assistito ieri sera su Rai 3 al programma di Iacona “Presa diretta”, in cui con sobrietà e dando la parola ai protagonisti, pur se con una tesi precostituita si dava conto di una vicenda che interessa l’Italia, Roma e ahinoi anche la Nostra Guidonia Montecelio.

Trattasi dell c.d. “Parentopoli” specie in ATAC ed AMA, che vede entrare prepotentemente nella cronaca nazionale personaggi della politica guidoniana.

Non voglio fare assolutamente dei facili moralismi, ma ciò che sorprende è la dimensione delle vicende in questione e la tranquillità con cui esponenti politici locali ne parlano rivendicando i successi del proprio governo.

Mi riferisco in particolare al “Catone il censore de noantri” – Rubeis, che intervistato insieme ad un paio dei suoi assessori, invece di stigmatizzare le vicende (sempre che vi siano degli illeciti) rivendicava la trasparenza e la correttezza della sua gestione.

Se non fosse che uno dei primi atti dell’Amministrazione Rubeis è stato lo svolgimento di Concorsi in cui furono assunti parenti, affini e amici di turno dei maggiorenti locali, pratica contro la quale lo stesso Sindaco si era scagliato pochi mesi prima.

Il fenomeno descritto dal programma oltre a profilare ipotesi di voto di scambio evidenza profili di cattiva ed inadeguata amministrazione. I conti in rosso delle aziende, ad esempio, come la mancanza di autisti a fronte di chiamate dirette per più di 850 dipendenti in soli due anni.

Un’illegalità o presunta tale, diffusa, che – ed è questo l’elemento di maggiore inquietudine – non indigna e viene letta come una pagina normale della cronaca politica con nessuno che ne prenda seriamente le distanze.

Forse perché non può farlo?

Mala tempora currunt dicevano i saggi Latini, ma puntualmente aggiungevano ad maiora

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