LA RISPOSTA DI MONTI

Al politologo Galli della Loggia , che, in un editoriale sul Corriere della sera del 25 marzo u.s., ha espresso un giudizio complessivamente negativo sul governo uscente, Monti ha risposto dettagliatamente e senza tentennamenti.

Riporto di seguito alcuni passi della risposta di Mario Monti.

(Le asserzioni contenute nell’articolo) “(…) mi fanno ritenere che l’autore non abbia colto le motivazioni del progetto politico di Scelta civica né i vincoli entro i quali questa atipica esperienza politica si è collocata (…) tra cui il duro vincolo di salvare l’Italia dalla crisi finanziaria. L’autore ci rimprovera, forse giustamente, di  non aver avuto “la capacità di parlare ai cuori più che alle menti”. Quella capacità l’avevano, e l’hanno molto esercitata, i precedenti governi di Centro-sinistra e di Centro- destra, che però per 15 anni, sempre pensando alle prossime elezioni, non avevano fatto né le riforme per la crescita e l’occupazione né quelle necessarie per un finanza pubblica sostenibile”. [….]. (Noi abbiamo preferito un progetto) “fondato sul realismo e sulla responsabilità, non sulle illusioni”.

Parrà incomprensibile ad un politologo che ci sia chi governa per realizzare  non il consenso, ma ciò che ritiene essere (…) l’obiettivo vitale per la sopravvivenza del Paese (…) Perché in Italia(…),a differenza di altri Paesi, i durissimi  sacrifici non hanno portato alla rivolta sociale o di piazza?”.

“ Parrà ancora più incomprensibile a un politologo che ci sia chi proponga alle elezioni un progetto che non concede nulla al populismo e alla demagogia”. […] “Ma questa Scelta civica – penserà il politologo – ha fatto proprio di tutto per perdere le elezioni!” […] “Chi governa così, chi si presenta così alle elezioni secondo Galli della Loggia denota “scarsa capacità di leaderschip”.” (…) E’ migliore leader chi cerca (…) di guidare il Paese verso quello che considera l’interesse generale e cerca il consenso degli elettori su ciò che è poco gradevole, ma a utile a lungo termine, o chi cerca (…) di assecondare gli elettori proponendo proprio ciò che essi vogliono vedersi proporre perché più gradevole anche se più dannoso a più lungo termine? (…) Ai politologi l’ardua sentenza!”.

[…]” Se non ci fossero stati quei voti a Scelta civica , provenuti in particolare dalla Destra, la coalizione PDL-Lega sarebbe ora in grado di formare il governo e, dal 15 aprile, di eleggere il presidente della Repubblica”.

(Concludendo)“Scelta civica, caro prof. Galli della Loggia, non ha compiuto quello che lei e io consideriamo un errore: non si è contrapposta agli elettori della Destra. Anzi, ne ha sollecitato il voto. E sono sorpreso che tanti abbiano scelto Scelta civica e non il Pdl, che pure recava nella scheda il profumo dei soldi, il rimborso dell’IMU”.

Ognuno di noi tragga da queste riflessioni le proprie conclusioni!

Ad maiora.

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