150 giorni di amministrazione Barbet… forse un primo giudizio… e un po’ di NOI

Come si è visto chiaramente dopo le mie dimissioni dal Consiglio comunale sono rimasto silente osservatore della situazione locale. Qualcuno ne ha desunto un mio abbandono della Politica e della mia Città… così ovviamente non è: urgeva un mio specifico interessamento all’organizzazione dell’area civica complessiva della città e questo impegno bello e, a dire il vero, non troppo faticoso, mi ha interessato ben più di altro.

D’altra parte è giusto, opportuno e necessario lasciare lavorare una nuova amministrazione appena insediata.

L’elezione spesso ubriaca specie i neofiti e, d’altro canto, Guidonia Montecelio è città complessa, che richiede una ricetta complessa come ci siamo consumati la lingua a dire nel corso della nostra bella campagna elettorale. Ma v’è di più. L’amministrare, oggi, al netto delle buone intenzioni è cosa defaticate e talvolta rischiosa; sarebbe stato stucchevole, strumentale e pretestuoso chiedere le dimissioni del Sindaco per una fontanella a secco a distanza di un mese dalle elezioni e meno ancora dall’insediamento della Giunta come pure qualcuno “arditamente” ha fatto.

La conseguenza è di apparire come si è: vuoti, inconsistenti e strumentali… oltre che un po’ tragicomici.

Oggi, però, a distanza di 150 giorni dall’insediamento e ancor più dalle elezioni pur non essendo ancora tempo di giudizi seri e complessivi, tuttavia certamente è il tempo di analisi delle diverse situazioni, delle azioni di governo messe in campo e della strategia politica (ammesso che ve ne sia una!) posta in essere.

E su queste questioni arrivano le note dolenti. Perché a voler trovare del buono e del concreto davvero si fa fatica.

Il 1 luglio il Sindaco Barbet si insedia a Palazzo Guidoni ed il giorno dopo si reca presso il Ministero degli interni per perorare la causa del c.d. “Piano di riequilibrio”. Errore marchiano! Quel piano andava revocato intensificando la lotta alla potente evasione fiscale, rinegoziando TUTTI i contratti in essere, come previsto dalle norme e facendo ricorso con prudenza e sobrietà all’anticipazione di cassa. Tutto ciò non si è fatto e sul tema finanziario la conseguenza è stata catastrofica: pagamenti ancora fermi a novembre 2015, procedimenti di ingiunzione di fornitori grandi e piccoli, disservizi, esasperazione. La risposta dal Ministero d’altra parte ancora non arriva e l’Ente vive in emergenza.

Anche la ristrutturazione della macchina amministrativa che doveva essere la prima priorità (…mi si perdoni il gioco linguistico) ha tardato ad arrivare e non è un intervento complessivo, piuttosto un spot comunicativo, che non porta frutti di nessun tipo… almeno per ora.

Non va meglio nei settori. Ricordo una giunta rassicurante in cui gli Assessori esortavano la macchina amministrativa a fidarsi del nuovo corso ed accantonare paure e diffidenze. Nulla di tutto ciò. La macchina ferma e poco rassicurata e rassicurabile rispetto all’improvvisazione al comando di questi mesi.

Dal canto nostro i gruppi consiliari si sono comportati in maniera eccellente, con sobrietà, correttezza e puntualità. I consiglieri comunali del Polo civico hanno brillato per #attenzione e preparazione e hanno prodotto anche alcuni risultati significativi.

Fra le tante questioni sollevate:

  • Richiesta di interventi preventivi in zone sensibili al rischio di allagamenti;
  • Ordine del giorno sul bus a Colleverde;
  • Ordine del giorno sulla riapertura del centro antiviolenza;
  • Forte presa di posizione sulla questione della raccolta rifiuti
  • Interrogazione sulla folle idea di chiudere alcune importanti delegazioni;
  • Iniziative per la sicurezza ed il degrado;
  • Interpellanza sui temi urbanistici;

Vi allego i link di alcune notizie, chiaramente non tutte:

I nostri Consiglieri lo hanno fatto con stile, senza strillare e proponendo soluzioni e visioni su tutti temi trattati, con determinazione senza fare sconti e denunciando inefficienze.

Un buon lavoro, certamente ancora migliorabile… ma la scelta della nostra classe dirigente è una delle cose che mi rende più orgoglioso dell’impegno profuso.

Infine un po’ di NOI, di quel lavoro bello e poco faticoso, che ho provato a portare avanti in questi mesi di poche parole.

Ci siamo detti, all’inizio, che questa è una comunità di storie diverse, un popolo… e questo abbiamo tentato di realizzare senza prevaricazioni e con spirito di inclusione.

Abbiamo consolidato il nucleo di partenza e abbiamo aperto la nostra esperienza a contributi e soluzioni esterne accogliendo con vero piacere una nuova realtà civica all’interno del Polo: la lista “Guidonia civica” capitanata da Flora Fusciello, mio competitor alle scorse elezioni alla carica di Sindaco e con la quale, già in campagna elettorale, ci eravamo resi conto dell’inutilità dello stare divisi… poiché erano di più le questioni che ci tengono insieme piuttosto che quelle che ci dividono.

Potevate farlo prima, qualcuno obietterà!!… non abbiamo scusanti e voi avete ragione, ma dagli errori e dalle incomprensioni si impara e si migliora.

Come federazione delle civiche, come POLO CIVICO ci siamo dati una struttura, uno statuto, un coordinamento politico, una comunicazione quasi efficiente e un portavoce: la meravigliosa Michela Pauselli alla quale fin da queste pagine mi sento di augurare un ottimo lavoro insieme all’assicurazione della mia collaborazione.

Per chi si fosse perso qualche puntata:

Complessivamente un buon lavoro… e ora si può solo migliorare!!!

C’è da scrivere un nuovo capitolo, almeno per me. Fortificare e rendere maggiorenne ciò da cui tutto è partito: la mia GUIDONIA DOMANI e dedicherò a questo obiettivo tutte le energie di cui dispongo con l’aiuto di tutti coloro che, scevri dai retropensieri e pronti a lavorare, vorranno accompagnarmi.

Ad maiora

p.s. una riflessione a voce alta:

Le parole del Papa sulla necessità di evitare l’accanimento terapeutico hanno suscitato una vasta eco anche fuori dal mondo cattolico.A certe malattie non si possono trovare risposte dalla medicina. La nostra umanità quindi ha bisogno di qualcosa di fondamentale per poter affrontare le grandi difficoltà di una malattia come la SLA ad esempio. È insostituibile pertanto l’esperienza di essere amati. Spero la discussione parlamentare sulla legge sul fine vita sia davvero accompagnata da uno sguardo di tenerezza e di umanità, vigile, ma senza preconcetti e ideologie.

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2 risposte a “150 giorni di amministrazione Barbet… forse un primo giudizio… e un po’ di NOI”

  1. oggi chi agisce con stile, senza strillare e con vera cultura e preparazione e’ fuori moda..ma prima o poi il mondo fara’ un passo indietro..i corsi e ricorsi di antica memoria..

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